GIULIO CRISANTI
A fine 2019 avevo già intuito le negatività del nuovo anno ma non avrei mai immaginato che sarebbe stato tanto terribile e fino ad impedire che io e mia moglie Luciana festeggiassimo i sessanta anni di matrimonio; una vita in comune dove in amore e amicizia non ci siamo fatti mancare niente di buono e di cattivo, di bello e di brutto ma che ricominceremmo senza esitazioni tutta daccapo. Era ormai confermata l'epidemia da Corona virus quindi possibilità d'incontro e festeggiamenti erano bloccati a tempo indeterminato ma siamo riusciti ugualmente a risolvere le negatività del momento in un evento intimo, testimoniale e coinvolgente confidando negli stretti rapporti amichevoli e parentali che intercorrono tra tutti i componenti il nucleo familiare. Da anziani ancora vitali e inseriti nella famiglia abbiamo trasmesso ai nostri tre figli, ai loro consorti e compagne e ai nostri sette nipoti una lettera invito da restituire quasi a giro posta nella quale si chiedeva una testimonianza cartacea di un particolare momento che li aveva colpiti e che desideravano narrare ossia, un bilancio esistenziale riesumando dai sessanta anni di convivenza curiosità, storie, eventi familiari o episodi scherzosi, tristi, satirici che avessero lasciato nel tempo una qualche emozione. Sarebbe stato il dono più interessante e travolgente che avremmo gradito. Così è stato, una brochure di quarantadue facciate, riprodotta in venti copie sotto il titolo "Tra le pagine del cuore 1960 - 2020" ha raccolto in modo vivace le emozioni e le testimonianze più disparate di tutta la comunità Crisanti della Lombardia e per un'ora, dimenticando il Covin19, ci siamo riuniti per gli auguri e felici del risultato raggiunto, veramente fantastico, abbiamo distribuito le copie e ci siamo salutati e abbracciati con l'augurio di poter proseguire nel tempo questa meravigliosa e condivisa comunione. Un evento unico e irripetibile che resterà per sempre nei nostri pensieri.