Giovanni Cerri
Dal 23 febbraio la vita normale è cambiata. Da quella domenica mattina, tutto ciò che ritenevamo scontato, banalmente quotidiano e abitudinario non è più stato così. Il covid-19, o coronavirus, minuscolo essere tra la vita e la non vita è piombato in mezzo a noi mietendo vittime a centinaia, e poi a migliaia. Come reagisco per non alzare bandiera bianca (anzi gialla in questo caso)? Affronto la quarantena disegnando, ispirato da quello che succede, o non succede intorno. La passo in famiglia, nella casa che diventa "rifugio", fortezza di affetti. Lo studio è un miraggio adesso, non posso raggiungerlo. A farmi compagnia ho anche i miei "amici" registi prediletti: Antonioni, Bergman, Tarkovski, Viscontie altri. Mi vedo, o rivedo, i loro film. Leggo, cerco di scrivere e telefonare a qualche amico. Forse il nemico invisibile non è qui per caso; doveva arrivare una battuta d’arresto, un monito che ci fermasse tutti e ci costringesse a guardarci allo specchio.