In ascolto
Prometeo: quando la musica incontra l'architettura
24/09/2012
Heart ospita un evento d'eccezione. Due serate dedicate al Prometeo di Luigi Nono. In sala il 24 settembre Vittorio Pozzati per una guida all'ascolto e il 1 ottobre il professor Sergio Boidi del Politecnico di Milano per una riflessione sul valore del Prometeo oggi dal punto di vista dell'architettura.
Entrambe le serate cominciano alle ore 21.00.
Ingresso con donazione.
La peculiarità dell’opera di Luigi Nono,"Prometeo o la tragedia dell’ascolto", è la stretta coesione tra architettura e musica contemporanea. L’obiettivo del progetto era la realizzazione, esclusivamente per questa opera, di uno spazio musicale che capovolgesse il concetto e l’organizzazione di una sala tradizionale.
Gli spettatori, circondati a varie altezze dai musicisti, sono sistemati al centro della struttura. Lo scopo era di creare una interazione naturale tra lo spazio e la musica (l’uno esistendo grazie all’altra), in modo tale che questa interazione si producesse in punti sempre diversi dell’impianto. Un’altra particolarità importante di questa struttura di 400 posti è di essere smontabile: è stata allestita sia in una chiesa, San Lorenzo di Venezia, che a Milano, in una fabbrica della Ansaldo in disuso.
Si trattava non solo di creare una scena e una sala, ma anche una scenografia e una cassa di risonanza. Come materiale di base si è utilizzato il legno, scelto per le sue proprietà acustiche. Viste le dimensioni della struttura, si sono adottate alcune tecniche della costruzione navale,come per esempio la tecnica del legno lamellare.
Questo progetto doveva anche tener conto, oltre le numerose esigenze acustiche, di un certo numero di imperativi logistici: durante lo spettacolo, gli 80 membri del coro e dell’orchestra grazie a un sistema dovevano potersi spostare nelle tre gallerie superiori della struttura,lungo la rete di passerelle e di scale; seguivano il direttore d’orchestra grazie ad un sistema direzione multipla, realizzato con degli schermi video. Questo spazio è nato con l’opera, e per l’opera: fa parte del processo creativo artistico, diventando anch’esso uno strumento al servizio della musica