Una mostra a cura di
Simona Bartolena e Armando Fettolini
In collaborazione con
Monsignor Bernhard Kirchgessner
dal 1 dicembre 2024 al 19 gennaio 2025
inaugurazione 1 dicembre 2024, ore 18.30
Più di 40 opere provenienti da collezioni private internazionali, raccontano l’opera di Michel Ciry, artista straordinario, eclettico e capace di muoversi nei più diversi linguaggi artistici.
Incisore, pittore, compositore, illustratore, acquarellista, scrittore Ciry è stato un artista eclettico, capace di esprimersi tanto nelle arti visive, quanto nella scrittura e nella musica. Ciry Nasce il 31 agosto del 1919 a La Baule, da una famiglia che lo educa subito all’arte, tanto che inizia a prendere lezioni di disegno a otto anni e realizza la sua prima incisione a 16 anni. Da allora il suo percorso nell’arte non ha più interruzioni, sia come incisore (attività a cui deve la sua fama internazionale), sia come pittore e compositore.
Nel 1949 egli compie un viaggio ad Assisi che si rivela fondamentale per la sua ricerca artistica, che da allora assume un’impronta religiosa sincera e sentita. Da quel momento lo stile di Ciry smarrisce la quiete che caratterizzava il suo primo periodo e adotta la tensione emotiva e la profondità di contenuti tipica delle sue opere più matura. Intorno ai cinquant’anni egli attraversa una fase di rifiuto delle sue opere giovanili, che lo porta a distruggere molte matrici delle incisioni realizzate tra il 1939 e il 1944, che non sente più.
Nel 1952 scopre la pittura e comincia a dipingere con sempre maggior convinzione. Nel 1955 terrà la sua prima esposizione di dipinti.
Negli anni Sessanta si trasferisce a Varengeville-sur-Mer, un piccolo villaggio in Normandia, che diventa la sua residenza e il suo rifugio per gli anni a venire. Insignito della Légion d’Honneur nel 1974 e nel 1992, egli smetterà di lavorare solo nel 2008, all’età di 89 anni.
Preoccupato per il destino della sua ricerca pittorica, decide di realizzare il proprio museo nel 2012.
Ciry morirà sei anni dopo, nel 2018, alle soglie del suo centesimo compleanno.
Oggi il Musée Michel Ciry a Varengeville-sur-Mer è una realtà attiva e frequentata, sede di mostre, attività, laboratori e incontri, oltre che della straordinaria collezione permanente delle opere del suo fondatore.
Incisore, pittore, disegnatore, musicista, scrittore Michel Ciry è stato un artista poliedrico e complesso, talentuosissimo e per molti versi sorprendente. Non così noto al grande pubblico in Italia, Ciry è un artista certamente da scoprire. La mostra allo Spazio heart offre un’ottima occasione per avvicinarvisi e lo fa soprattutto attraverso l’aspetto più intenso e coinvolgente della sua produzione: le incisioni.
Se, infatti, nei suoi dipinti egli sfiora il Realismo Magico, ritraendo figure isolate, spesso stagliate su sfondi monocromi, tragiche nella loro teatrale immobilità, nelle incisioni Ciry raggiunge vertici emotivi straordinari, perdendo gli spigoli e il feroce distacco che caratterizza la sua pittura.
Silenzio, vuoto, chiaro-scuri che travolgono e stravolgono, mani, volti, sguardi, ma anche paesaggi sospesi, reali o irreali poco importa Le grafiche di Ciry ci portano in un mondo in cui tutto è umano e al contempo tutto è sacro, un mondo in cui Dio e l’Uomo si incontrano, in cui la Perfezione divina abbraccia e consola le miserie umane.
Con la sua forza espressiva l’opera di Ciry racconta di un’umanità potente nella sua fragilità, consapevole di un dramma esistenziale che ci riguarda tutti, con un linguaggio ora vicino all’Espressionismo, ora quasi Primitivista, sempre distante sia dal rischio di un intellettualismo troppo elitario, sia da quello, altrettanto fastidioso, di un’eccessiva ed esibita popolarità nel linguaggio.
Tecnicamente abilissimo (realizzò la sua prima lastra a sedici anni), Ciry ha lavorato ad acquaforte e a bulino, producendo incisioni nelle quali neri profondi e declinati in preziose nuances contrastano con le zone in luce e il segno è tracciato con intensità e straordinaria immediatezza, rapido e sicuro come in un disegno a matita.
() Sebbene Ciry sia stato un uomo profondamente cattolico (sebbene sempre inquieto e in cerca di certezze), la sua arte, per nostra fortuna, supera i confini angusti dei codici di un credo religioso, riuscendo a parlare a tutti, portando un racconto che impiega il racconto sacro per dare voce a tutti coloro che voce di solito non hanno. Ed è forse per questo che di fronte alle opere di Ciry ci sentiamo quasi spettatori inadeguati, timorosi di spezzare quel silenzio che le avvolge, di entrare a passo troppo rapido nel loro mondo. Ed è forse per questo che riusciamo a percepirvi il senso del divino, qualsiasi soggetto esse rappresentino e qualsiasi sia il loro reale significato.
(dal testo in catalogo di Simona Bartolena)
Michel Ciry
Vertici emotivi
una mostra a cura di: Simona Bartolena e Armando Fettolini
in collaborazione con: Monsignor Bernhard Kirchgessner
organizzata da: Ponte 43 per heart – pulsazioni culturali
dal 1 dicembre 2024 al 19 gennaio 2025
inaugurazione 1 dicembre 2024, ore 18.30
orari di apertura: da giovedì a domenica, dalle 16.00 alle 19.00