Arte in corso
Tutto il mondo intorno. Rosabianca Cinquetti
23/01/2022
Tutto il mondo intorno. Rosabianca Cinquetti  23 gennaio - 20 febbraio 2022  Spazio heart, Vimercate

a cura di Simona Bartolena e Armando Fettolini

Lo Spazio heart apre il suo undicesimo anno di attività con una mostra poetica e immaginifica: Tutto il mondo intorno, personale della pittrice iperrealista Rosabianca Cinquetti. Più di trenta opere di grandi dimensioni abiteranno dal 23 gennaio al 20 febbraio gli ambienti di Spazio heart, per raccontare la ricerca di Rosabianca Cinquetti, artista che impiega con straordinario talento lo stile iperrealista, scardinandone i codici più consueti.
La pittrice ritrae il mondo che la circonda con dovizia di particolari, indagando ogni piccolo elemento che compone la sfera a lei più intima e famigliare. La Cinquetti narra il proprio ambiente, lo esplora, lo osserva ogni volta con rinnovata emozione, come se fosse sempre la prima volta; si incanta nel notare come gli oggetti, anche quelli più banali, svelino sempre nuovi volti, come riescano a "uscire da sé" quando sono ritratti su una tela. Capace di scoprire la vita segreta delle cose, Rosabianca Cinquetti dona anche agli oggetti più banali una valenza quasi metafisica (ma non nel senso dechirichiano del termine), capace di proiettarci in un mondo onirico, che evade dal quotidiano per elevarsi a universi altri. Con il suo realismo quasi fotografico la pittrice veronese offre il proprio piccolo mondo quotidiano agli altri, suggerendo nuovi punti di vista e percezioni inaspettate nella fruizione della realtà che ci circonda. Ogni sua opera è un piccolo viaggio nell’esplorazione del sé e del proprio universo.

Una lampada di design, uno sgabello, una poltrona, una tenda, una pentola, perfino una pillola... Sono tutti lì, silenziosi e pronti all’uso, passerebbero quasi inosservati se non fosse per l’intervento dell’artista che, con il sguardo e il suo talento, riesce a svelare le loro identità segrete, a mostrarceli in tutta la loro evocativa magia. E se per mostrare il mistero delle cose e sollecitare l’esperienza metafisica, Giorgio de Chirico decontestualizzava gli oggetti collocandoli in luoghi inaspettati e giocando sul fattore sorpresa nel fruitore (come, appunto, la poltrona sul marciapiede citata da Cocteau), Rosabianca Cinquetti non sposta nulla, né crea situazioni inusuali o scenari impossibili, ma si limita a ritrarre, con realismo lenticolare e una spietata oggettività ciò che vede, cogliendo, anche grazie alle sue più preziose alleate – la luce e l’ombra – la magia della realtà così com’è. La Cinquetti pare giocare con questi elementi a lei tanto famigliari. Il suo è un dialogo intimo, profondo ma lieve nei toni, mai drammatico, sempre poetico, condotto sul filo della propria vita privata, quella passata e quella presente. Con un’attitudine in questo senso (ma solo in questo senso) quasi morandiana, Rosabianca racconta se stessa attraverso gli oggetti che la circondano. Non ha bisogno d’altro: nessun tema iconografico che esca dalla propria sfera – quella meravigliosa "bolla" che è la sua abitazione – pare interessarla. Con precisione lenticolare e straordinaria dedizione lei ritrae il proprio mondo, riuscendo a donare a questo suo piccolo e banale microcosmo una grandiosità, un’universalità e una profondità narrativa che il soggetto non farebbe certo prevedere.
Con il suo realismo quasi fotografico Rosabianca offre il proprio piccolo mondo quotidiano agli altri, suggerendo nuovi punti di vista e percezioni inaspettate nella fruizione della realtà che ci circonda. Pennellata dopo pennellata riesce a catturare il mistero che ogni giorno ci avvolge: lo scorrere del tempo, l’impercettibile rumore di fondo della vita che passa e dei ricordi che si stratificano, il passaggio di un’ombra, la percezione fuggente del riflesso di una luce. Nel silenzio e nel nitore di questi oggetti dovremmo trovare la quiete e invece incontriamo la magia. Qualcosa ci sfugge, invitandoci ad andare oltre, a guardare al di là del vero tangibile, a fermarci a riflettere, a superare l’esteriorità delle cose anche (e soprattutto) nella nostra esistenza quotidiana.
(estratto dal testo in catalogo di Simona Bartolena)

Rosabianca Cinquetti
Rosabianca Cinquetti nasce a Verona nel 1946. Si diploma presso il Liceo Artistico di Verona nel 1964 e, conseguita l’abilitazione, si dedica all’insegnamento. Nel 1980 inizia a frequentare presso l’Accademia Cignaroli i corsi liberi di Correnti artistiche contemporanee tenute dal pittore Francesco Giuliari. Nel 1982 partecipa al Premio Lubiam a Sabbioneta e viene giudicata miglior allieva delle Accademie d’Italia da una prestigiosa giuria composta dai critici Renato Barilli, Flavio Caroli, Maurizio Calvesi e Marisa Vescovo. Questa soddisfazione le dà la carica emotiva per lasciare definitivamente l’insegnamento e dedicarsi a tempo pieno alla pittura. Per sua scelta si è sempre tenuta abbastanza lontana da tutto ciò che è legato al mercato dell’arte, privilegiando le iniziative di carattere culturale. L’attrazione per l’Iperrealismo americano la porta ad elaborare una sua forma di iperrealismo di matrice europea attraverso il quale riesce ad esprimere in modo autobiografico il suo modo di essere donna. Affascinata dalle grandi dimensioni che le consentono di vivere ogni opera quasi come una sfida, lavora per cicli pittorici.

 

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