Arte in corso
In due: Carla Volpati e Renzo Nucara
17/10/2013
Inaugura il 17 ottobre, alle 21.00  la nuova mostra di heart:
In due
Carla Volpati _ Renzo Nucara
una mostra a cura di Simona Bartolena

L’opera di Renzo Nucara e quella di Carla Volpati. Due mondi che paiono non avere nulla in comune. Due universi che, con grande meraviglia, sanno invece dialogare a perfezione, trovando se stessi nello specchio dell’altro.
Renzo e Carla hanno due personalità artistiche ben definite. Entrambi hanno avuto un loro percorso, hanno trovato il proprio stile grazie ad una ricerca seria e motivata, che li ha portati ad elaborare un linguaggio inconfondibile. Nella vita sono marito e moglie e, inevitabilmente, le occasioni di confronto sono costanti. Sarà forse anche per questo che i loro lavori seguono direzioni apparentemente opposte ma in realtà in costante interazione: un’affinità elettiva, prodotta proprio da questo strano gioco dei contrari, che in una mostra come questa emerge con straordinaria evidenza.
Il percorso espositivo offre dunque due diversi piano di lettura: quello più classico dell’evoluzione stilistica di ciascuno dei due artisti – il racconto del singolo percorso di ricerca attraverso una selezione di opere di periodi diversi – e quello del confronto serrato tra due personalità differenti ma in relazione.
Un’occasione preziosa per aprire una riflessione sul possibile rapporto, personale e professionale, tra artisti, tanto nell’ambito di una coppia quanto nell’ambito di un gruppo e di un movimento. Un tema interessante, particolarmente attuale in un momento storico in cui l’artista fatica ad entrare in relazione con la società che lo circonda, chiudendosi sempre più in una sorta di solitudine creativa che spesso, purtroppo, scade in un’inutile e dannosa autoreferenzialità.


Renzo Nucara
Nato a Crema nel 1955 si diploma al Liceo Artistico di Bergamo nel 1973. Sin dal 1970 espone in Italia e in Inghilterra, Stati Uniti, Belgio, Francia, Olanda, Austria.
Negli anni 80 il suo lavoro si articola intorno al tema del Diario: emozioni, sensazioni, fatti del giorno, vengono scritti di getto sulla tela. Sono frasi spesso al contrario o frammentate, volutamente collocate nello spazio tra l’esplicito e il celato, tra ciò che si vuol rivelare e ciò che si preferisce tacere.
Negli anni successivi la scrittura diventa segno, la tela cede il posto alla tridimensionalità, entrano in gioco nuovi materiali - legni, oggetti trovati, pellicole trasparenti - con i quali crea i Box della memoria prediligendo un approccio tra l’ironico e il ludico.
Torna poi alla bidimensionalità con i Reperti che caratterizzano la sua produzione artistica degli anni 90.
Sono forme che rimandano all’idea di un oggetto già corroso dal tempo, realizzate dapprima in cartapesta e gommapiuma, poi in materiale plastico sul quale si addensano strati di colore, granuli, pigmenti, elementi del mondo naturale.
Nel 1993 fonda insieme ad altri cinque artisti il Cracking Art Group. Materia d’elezione è la plastica che diventa anche veicolo di impegno ecologico e sociale.
Partecipa con il gruppo alla 49° Biennale di Venezia con l’istallazione S.O.S World: più di un migliaio di tartarughe di plastica riciclata e dorata che occupano i giardini intorno agli storici padiglioni.
È stato presente anche alla 54° Biennale di Venezia, nel 2011.
Alle performance e installazioni targate Cracking Art Group affianca la sua ricerca artistica, incentrata sin dai primi anni del duemila sui Resinfilm, stratificazioni di resine, pigmenti, oggetti naturali e artificiali, lavori che si evolveranno negli attuali Stratofilm, fotogrammi di metacrilato stratificato dove si coagulano elementi naturali, oggetti del quotidiano, materiali scartati, reminescenze di tempi passati, germinati da un’esplosione primordiale che prima attira a sé e poi dissemina nuove cellule contaminate, future matrici di vita antropica


Carla Volpati
Carla Volpati nasce a Como nel 1954. Laureata in letterature e lingue straniere, è collaboratrice e consulente editoriale per diverse riviste e pubblicazioni di cultura. Alla fine degli anni Novanta inizia a elaborare un percorso creativo individuale che diviene in poco tempo un impegno svolto con continuità. I suoi primi lavori sono caratterizzati dall’uso quasi esclusivo di elementi naturali (piccoli sassi, ciottoli) disposti in sequenza su fondi dai colori tenui e rarefatti, circondati da ‘ombre’ e volutamente titolati come parte integrante dell’opera. Negli anni successivi, il rigore compositivo iniziale lascia spazio a nuove forme e all’intervento deciso del colore di fondo, dalla stesura dapprima uniforme poi vibrante per i molteplici passaggi cromatici. Anche la gamma degli elementi utilizzati si amplia: non solo quelli naturali ma artificiali, che si mescolano a tessuti, nastri e bottoni, mentre le ‘ombre’ si concentrano solo su alcuni particolari. Nel 2010 realizza il ciclo di opere dal titolo "Made in Italy", stimolata dal ritrovamento in una fabbrica dismessa, di frammenti di piastrelle marchiate con la nota espressione inglese che designa l’italianità del prodotto. Ai frammenti si intrecciano oggetti che appartengono alla sfera personale: piccoli ricordi (una casina, un’oca, un gallo, un dado, un ricamo) che, a loro volta, si legano alla pietra e al sasso, depositari di una memoria più antica. Nel 2011 e 2012 lavora alla serie intitolata "In fila per sette", appunti visivi di fatti ed emozioni legati da un filo narrativo, e dalla fine del 2012 ai "Puppets" che fanno la loro prima comparsa nelle opere precedenti.


heart-SPAZIO VIVO
via Manin 2, angolo via Trezzo, Vimercate, Mb


17.10.2013 h. 21.00
Evento di inaugurazione _ in dialogo con gli artisti

21.10.2013 h. 21.00
Conferenza sul tema_ L’arte in coppia
relatrice Simona Bartolena



Orari di apertura della mostra
Venerdì 21.00_23.00
Sabato e domenica 16.00_19.00
E negli orari degli eventi in calendario


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